Cerignale è un borgo di origine medioevale dell'Alta Val Trebbia che sorge sulle pendici del Monte delle Tane, in una suggestiva conca boscosa. Il paese, infatti, è circondato da boschi di noccioli e faggi, e da un territorio ricco di sorgenti d'acqua, che nell'antichità alimentarono numerosi mulini, ancora oggi visibili.
La storia
Come in molte altre zone della Val Trebbia e del piacentino, anche le terre di Cerinialis furono sede di uno stanziamento di monaci dell'Abbazia di San Colombano, a partire dall'epoca longobarda.
A partire dall'XI secolo si ha notizia della fortezza di Cariseto, mentre è datata 1052 la concessione del feudo al Monastero di San Paolo da parte di Enrico III. Nel 1164, invece, fu Federico Barbarossa a concederla alla famiglia Malaspina, sotto il cui dominio rimase fino al XVI secolo. La tradizione vuole che nel 1176 lo stesso imperatore soggiornò nel Castello di Cariseto.
Nel '500 il feudo passò nelle mani di Gianluigi Fieschi, che fu coinvolto nella rivolta contro gli spagnoli e Andrea Doria, per cui il castello fu distrutto, e Cerignale passò sotto il dominio dei Doria per volere di Carlo V.
Visita a Cerignale
Nella piazza principale sorge l'antico Municipio, rimaneggiato in diverse occasioni, ed è visibile l'Affresco di San Carlo Borromeo. Inoltrandosi nel centro storico, che si distingue anche per le sue stradine pavimentate con sassi, si giunge alla chiesa di San Lorenzo, che risale al 1560, e il cui interno è impreziosito da affreschi di Giovanni Botti di Novara.
Luoghi da vedere sono anche l'Oratorio di Sant'Anna – che si trova nella frazione di Carisasca -, e l'Oratorio di San Carlo, risalente al 1622, nella frazione di Ponte Organasco. L'Oratorio di Sant'Agostino, invece, fu fondato nell'XI secolo, e i suoi resti sono visibili lungo il “Caminus Genuae”, la strada che raggiungeva Genova seguendo il corso del Trebbia. Poco più in alto, poi, sorge il tempietto votivo dedicato alla Madonnina della Val Trebbia, dopo la frazione di Ponte Orgnasco.
Nella frazione di Caminata, posta in posizione sopraelevata rispetto al centro di Cerignale, è visibile la Casa-Torre, detta Ca' Minata, che sorse come avamposto fortificato e punto di osservazione militare. Probabilmente, insieme alla struttura del castello, contribuiva alla difesa del territorio e della strada che collegava Ponte Organasco e Cerignale. La storia del piccolo centro è testimoniata in modo particolare dal Castello di Cariseto, risalente al X secolo. Dell'antica struttura, che sorge sulla sommità di uno sperone roccioso ed era dotata originariamente di due torrioni a base circolare, si conserva il muraglione centrale e i basamenti dei due torrioni, insieme ai camminamenti e una scala in legno. Poste come sono a picco su un orrido profondo 600 metri a picco sul torrente Aveto, le rovine del castello rappresentano un incomparabile punto di osservazione, da cui è possibile apprezzare lo splendido panorama, che spazia dalla Val Trebbia all'alta Valle dell'Aveto.
Degno di nota è anche l'Antico Mulino di Pian dei Mulini, la cui ruota è ancora funzionante, dotato di due macine per la lavorazione dei cereali e delle castagne. Il paese, inoltre, è percorso dai “bedi”, canaletti che raccolgono le acque che scendono dalle montagne circostanti, e che contribuiscono a determinarne il fascino e l'incantevole atmosfera d' “altri tempi”.
La valorizzazione di questo antico borgo si deve anche al lavoro svolto da Massimo Castelli, sindaco di Carignale - forte tra l'altro di una specifica formazione nell'ambito della valorizzazione e della divulgazione di comunità montane - nonché coordinatore nazionale dei Piccoli comuni dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani – ANCI. A lui si deve, tra l'altro, la realizzazione di un lavatoio pubblico in piazza Genti di Montagna e di un forno comune.
Il Borgo di Ponte Organasco
Nel territorio di Cerignale. una meta da prendere in considerazione è anche quella della frazione di Borgo di Ponte Organasco. Il piccolo centro medievale, che fu anche sede di una cella monastica, deve il suo nome all'omonimo ponte romano su Trebbia, nei pressi del quale sorse poi un monastero.
Si distingue per i resti del castello, ancora oggi visibili dopo che furono inglobati all'interno di alcuni edifici di epoca cinquecentesca. Da vedere anche l'Oratorio di San Carlo, del 1622.
Con le sue belle abitazioni in pietra a vista, il borgo è uno dei meglio conservati della Valle.
Surus l'elefante del Trebbia
Nelle immediate vicinanze di Cerignale, sorge il cosiddetto Surus l'elefante del Trebbia. Si tratta di una singolare formazione montuosa, che digrada verso il fiume fino ai Meandri del Confiente, nel vicino comune di Corte Brugnatella.
Il nome del monte deriva dalla sua sagoma, modellata nel corso del tempo dal movimento del fiume, che ricorda il dorso le zampe e la proboscide di un elefante. Il profilo di questo rilievo montuoso è diventato un simbolo della promozione della Valle grazie a uno scatto del fotografo Paolo Guglielmetti, che fu il primo a individuare una sagoma di elefante nel suo profilo.
Il Passo successivo fu quello di collegare il promontorio alla Battaglia del Trebbia, che vide fronteggiarsi l'esercito romano contro quello cartaginese di Annibale. Così l'Elefante del Trebbia è stato ribattezzato Surus, dal nome dell'unico elefante della spedizione cartaginese rimasto vivo.
L'Oasi umida di Selvarezza
Partendo dal Pian dei Mulini si può raggiungere per un'escursione naturalistica di grande fascino l'Oasi umida di Salvarezza. Vi si accede seguendo un sentiero che corre in un bosco di imponenti castagni, e rappresenta una tappa dove sostare per il pranzo.
L'oasi ospita anfibi nel loro periodo riproduttivo, grazie alla presenza di un piccolo bacino realizzato per contenere le acque del Rio della Revescella. L’area si presenta come habitat ideale per le rane dalmatine.
Musica e danze delle Quattro Province
Cerignale appartiene a quel territorio geografico e culturale conosciuto come delle “Quattro Province”. La zona, infatti, è posta a cavallo delle province di Alessandria, Genova, Pavia e Piacenza, ed è fortemente caratterizzata da un patrimonio comune di usi e costumi che comprendono, in maniera particolare, un prezioso repertorio di musiche e danze popolari che vantano un'origine antica. A rendere più unica questa tradizione è stata senz'altro lo storico isolamento della regione, che ha contribuito in maniera particolare a conservare intatta la tradizione.
Protagonisti assoluti sono ancora il piffero e la fisarmonica, strumenti che di solito sono suonati insieme, mentre la musa, la versione appenninica della cornamusa, è oggi passata in secondo piano.
Durante il corso dell'anno, le feste tradizionali, come quella del 13 agosto e la “Castagnata” dell'ultima domenica di ottobre, si tengono al ritmo di musica e di balli nelle strade del borgo. La danza in cerchio rappresenta una delle più tradizionali forme di ballo, e rappresenta un importante momento di unione delle comunità, mentre le danze coreografiche, che sono anche le più antiche, comprendono la giga e il ballo della povera donna.
Come arrivare a Cerignale
Da Milano e Bologna si prende l'Autostrada del Sole A21, in direzione di Torino, uscendo a Piacenza Sud. Da Piacenza si imbocca la Strada Statale 45 in direzione di Genova – Bobbio, superando Rivergaro, Perino e Bobbio, seguendo poi le indicazioni per Cerignale.
Da Genova si segue l'A7 uscendo a Busalla, e da qui si prosegue sulla SP 226, svoltando in prossimità di Laccio sulla SS 45, superando di seguito Rivergaro, Perino e Bobbio. Inoltre, è possibile raggiungere il borgo in autobus, con le Autolinee Tempi da Piacenza.