Anche dal Monte Lesima il panorama è mozzafiato La vetta è caratterizzata dall’enorme radar dell’Areonautica Civile che rende inconfondibile il profilo del Lesima.
La vetta non è raggiungibile con mezzi a motore, il versante da Brallo di Pregola attraverso la #valboreca
2,5 km circa l’ultimo ripido tratto dove la sbarra impedisce il passaggio ai mezzi motorizzati) è transitabile a piedi oppure, per i più temerari e allenati, con la MTB o la bicicletta da corsa.
Il Lesima è raggiungibile anche da bellissimi sentieri, uno dei più frequentati e il seguente:
La camminata parte dal passo la Colla, in comune di Brallo di Pregola (PV) a 1358 metri sul livello del mare e a circa 73 km da Piacenza.
L’itinerario ha uno sviluppo lineare di circa 11 km, di cui 3 km su asfalto ed il resto su sterrato o sentiero; ha un dislivello complessivo di circa 715 m, raggiungendo la quota massima a 1724 metri sulla vetta del monte; è completamente assistito dalla segnaletica CAI (101, 203 e 9) e può essere percorso in tre ore e mezza, al netto delle soste; non presenta alcun tratto difficile, pericoloso o esposto, ma in inverno è frequente l’innevamento dell’intero tracciato, quasi tutto sopra i 1200 metri di quota.
DESCRIZIONE
Il sentiero contrassegnato dal numero CAI 101 sale nella faggeta fino alla cima del m. la Colla, quasi non avvertibile per la folta copertura arborea, quindi scende ad una sella per risalire su una cresta erbosa alla cima del monte Terme, da cui la vista si apre a sinistra sulla valle del torrente Avagnone, tributario di sinistra del fiume Trebbia, e del complesso turistico insediato presso il Pian del Lesima; a destra, ampie vedute della valle del torrente Staffora con il monte Chiappo sullo sfondo.
Ridiscesi al passo della Ritorta, si prosegue sul crinale erboso in costante e impegnativa salita, mentre sulla sinistra appare alla vista la vetta del monte Lesima; raggiunto il monte Tartago (di cui qualcuno vede l’affinità con Carthago, ovvero Cartagine), e quindi lo spartiacque tra le valli del Trebbia, del Boreca e dello Staffora, il sentiero si immette nella carrabile asfaltata di servizio agli impianti radar, che si segue fino alla cima. Da qui lo sguardo spazia in ogni direzione: a nord la pianura padana fino alle Alpi, a ovest l’Oltrepo’ Pavese, a oriente l’intero corso del Trebbia. Verso sud-ovest si ammira invece la valle del torrente Boreca, profondamente incassato tra scoscesi versanti ammantati di foreste; lungo il ripido pendio è ben riconoscibile il piccolo borgo di Artana. A coronare la più selvaggia delle valli piacentine, i monti Alfeo, Carmo, Cavalmurone e Chiappo.
Dalla cima si discende il versante orientale del monte, seguendo i segnavia su una mulattiera molto sconnessa, ed ammirando la precipite parete rocciosa, fortemente stratificata; il sentiero attraversa vasti pascoli, quindi entra in piano nella faggeta, per poi calare fino alla strada asfaltata che congiunge il Brallo a Zerba (…Gerba, in arabo Djerba, è un’isola tunisina…)
La si imbocca verso sinistra, per scendere al Pian del Lesima, dove è stato realizzato il grande albergo Prodongo, e dove si può trovare ristoro presso #agriturismosulaviadelsale caratteristico locale d’altri tempi, dove i clienti mangiano tutti insieme, su lunghe tavolate, il menù è fisso, l’acqua di fonte e il vino è spillato direttamente dalla damigiana sul bancone. Ripreso il cammino, una quarantina di minuti di passeggiata su comodo stradello sterrato riportano alla partenza e all’autovettura.
N.B.: ovviamente l’escursione può iniziare e concludersi ai Piani di Lesima, parcheggiando nei pressi dell’agriturismo: in questo caso, però, quasi tutto il dislivello in salita viene percorso in modo consecutivo e concentrato all’andata.